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IL BOLLETTINO
Maestro, dove abiti? Rubrica di pastorale vocazionale a cura di p. Salvatore e p. Vincenzo

La Fraternità come aiuto
nel cammino vocazionale

Gli esercizi spirituali in aprile 2011, le vacanze insieme nel settembre 2011 e, infine, gli esercizi spirituali in preparazione alla Pasqua dello scorso aprile, sono stati occasione, per i seminaristi OSJ delle due Province italiane, di vivere momenti di condivisione e di fraternità.
Le nostre due comunità di seminario si sono dimostrate davvero comunità “aperte”: abbiamo saputo accoglierci a vicenda e condividere le nostre esperienze formative e vocazionali.
Queste poche righe, non vogliono essere una cronaca del nostro ultimo incontro a Paestum, ma una ricerca mirata a far luce su cosa sia la fraternità, e quali vantaggi possa offrire in un cammino di discernimento vocazionale, quale quello che stiamo affrontando da qualche anno.
Prima di tutto, che cos’è la fraternità?
In senso generale, potrebbe essere semplicemente una relazione tra un gruppo di individui legati da un ideale comune. Ma se volgiamo lo sguardo alla vita cristiana, il punto di unione tra le persone è Cristo e la fraternità diventa un dono in cui ci si sente tutti fratelli; si può così vedere tutto il positivo che c’è nell’altro, per accoglierlo e valorizzarlo come dono “per me”. Infatti la Chiesa è “segno e strumento dell’intima unione con Dio e dell’unità di tutto il genere umano” (Lumen Gentium, n.1) e ogni cristiano è chiamato ad essere pietra viva nella edificazione di questa comunità di amore.
La fraternità che caratterizza la vita religiosa che noi seminaristi, con entusiasmo e impegno, abbracceremo dall’anno prossimo, col nostro ingresso in Noviziato, dev’essere fondata, a maggior ragione, su Cristo, costruita da rapporti interpersonali, in cui la ricchezza e i beni di ciascuno sono messi a disposizione di tutti, nel dono reciproco; le nostre Costituzioni, infatti, affermano che “gli Oblati di San Giuseppe [vivono] in uno stile di vita comunitario che imita l’amore e l’unità della Sacra Famiglia.
Vivendo il tradizionale spirito di famiglia della Congregazione, i Confratelli […] danno testimonianza dell’unità della Chiesa e della realtà del Corpo Mistico di Cristo” (Cost., Art. 8).
A vivere la fraternità ci ha esortato proprio Benedetto XVI, nel suo ultimo Messaggio per la Quaresima, citando la Lettera agli Ebrei “prestiamo attenzione gli uni agli altri, per stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone”; è questo, per noi, il vero senso della fraternità: il nostro sguardo deve posarsi sull’attenzione del fratello, sforzandoci di uscire dall’io per andare incontro al tu. È nello stare insieme agli altri che possiamo condividere tutto, ma in particolare le nostre esperienze di vita, che ci arricchiscono a vicenda, ci permettono di crescere e maturare nella scelta vocazionale che abbiamo fatto. Quando si è in cammino verso una scelta così importante crediamo che sia necessario, per un giovane, potersi confrontare e ritrovare in altri la stessa fatica, lo stesso entusiasmo, le stesse motivazioni che lo hanno portato a scegliere di “seguire dappresso il Divino Maestro nella pratica dei Consigli Evangelici”.
Tutto questo lo abbiamo vissuto, in prima persona, proprio nel mese di aprile u.s., quando ci siamo ritrovati tutti insieme nel Seminario di Barletta per alcuni giorni di svago e momenti di condivisione dove siamo riusciti, anche nel semplice atto del preparare la tavola o il cibo per il pranzo, durante una gita o la visione di un film, a vivere la fraternità nella parità e diversità dei ruoli che ognuno ha svolto secondo le sue capacità. L’uguaglianza e la diversità di ciascuno, ci hanno anche permesso di sperimentare un altro aspetto eminente della fraternità: il rispetto. Questo atteggiamento, fondamentale in una comunità, ci ha permesso di vivere al meglio sia i momenti di preghiera sia i momenti di svago.
Il clima di unione fraterna si è realizzato, ancora maggiormente, a Paestum dove, attraverso le meditazioni, la preghiera personale e comunitaria e la condivisione serale, abbiamo sperimentato davvero quanto “è bello che i fratelli vivano insieme”.
Siamo sicuri che l’avere accanto un compagno seminarista, un fratello che prega per te, condivide la tua stessa esperienza, che tiene lo sguardo fisso su Gesù, sia un punto di forza per andare avanti in questo cammino di discernimento vocazionale e, nello stesso tempo, uno stimolo per tanti giovani a lasciarsi interpellare dalla chiamata del Signore.

Alberto e Noel
Postulanti OSJ

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