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IL BOLLETTINO - Sacerdoti del Signore... benedite il Signore

Joseph Ratzinger sale al soglio pontificio con il nome di Benedetto XVI

LA BENEDIZIONE DEL NUOVO PAPA

Il 19 aprile scorso alle 17,40 le campane hanno dato l'annuncio gioioso del nuovo Papa.
I cardinali entrati in conclave accompagnati dalla preghiera allo Spirito Santo dei fedeli di tutto il mondo avevano scelto il successore di Pietro nella persona del cardinale Joseph Ratzinger, che per tanti anni era stato fedele collaboratore di Giovanni Paolo II come Prefetto della Congregazione per la Dottrina della fede.
A nome degli Oblati di San Giuseppe, delle Oblate e di tutti i laici giuseppini, ho fatto pervenire al Sommo Pontefice l'espressione della nostra gioiosa partecipazione a questo evento unita al ringraziamento al Signore per il dono che ci ha fatto. Ho anche assicurato il sostegno della nostra preghiera, rispondendo all'appello che Benedetto XVI ci ha fatto il giorno della sua elezione, quando si affacciò alla Loggia di San Pietro.
In questi giorni è giunta la sua risposta, un messaggio a firma di Mons. Leonardo Sandri, Sostituto della Segreteria di Stato, con queste parole: "Il Santo Padre desidera manifestare viva gratitudine ed è lieto di concedere a Lei e a quanti si sono uniti all'attestato di filiale venerazione la Benedizione Apostolica, pegno di copiosi favori celesti". Il cardinale Joseph Ratzinger ci aveva onorato della sua presenza, presiedendo l'Eucaristia nella nostra Parrocchia di San Giuseppe all'Aurelio in Roma il 18 marzo del 1984 in occasione della festa patronale.
Nella sua prima apparizione come Papa dalla Loggia di San Pietro in Vaticano ci è parso di vedere in Lui l'emozione della responsabilità di cui il Signore lo aveva investito ma anche il suo sereno abbandono alla volontà di Dio. E durante la prima Messa da Papa, concelebrata con i Cardinali nella Cappella Sistina, ricordava ancora una volta il suo predecessore, Giovanni Paolo II e aggiungeva: "Mi sembra di sentire la sua mano forte che stringe la mia; mi sembra di vedere i suoi occhi sorridenti e di ascoltare le sue parole, rivolte in questo momento particolarmente a me: Non avere paura!".
Anche da un punto di vista umano ci ispira simpatia questo Papa, che il giorno dopo l'elezione ritorna in ufficio per salutare i suoi collaboratori di tanti anni, tra i quali c'è il nostro padre Luigi Thevalakara, e poi fa una capatina a casa, nell'appartamento dove abitava da Cardinale, appena fuori del Vaticano, "a pià' i panni", come disse una ragazzina in perfetto romanesco ad una sua amica che le chiedeva che ci faceva il Papa in quella casa. È stato il primo bagno di folla per lui che per più di due decenni tutti i giorni, attraverso piazza San Pietro, vestito come un semplice prete, si era recato a piedi da casa al posto di lavoro, nell'austero palazzo del Sant'Uffizio.
Nel primo discorso da Papa ha richiamato il dono dell'Eucaristia, "fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa" e ha dato appuntamento a Colonia ai giovani "futuro e speranza della Chiesa e dell'umanità" con in quali vuole continuare il dialogo "ascoltando le loro attese, nell'intento di aiutarli a incontrare sempre più in profondità il Cristo vivente, l'eternamente giovane".
Ringraziamo il Signore perché ci ha dato il Papa Benedetto XVI e preghiamo perché lo sostenga nel suo ministero, invocando l'intercessione di Maria e di Giuseppe e di San Giuseppe Marello, che ci ha dato nella sua vita un esempio di fedele devozione al Papa.
padre Lino Mela, osj

(tratto da “Joseph”, n. 6, giugno 2005)

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