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IL BOLLETTINO - Sacerdoti del Signore... benedite il Signore

… Per il dono grande che vi ha fatto di poterlo servire. A voi cari sacerdoti che leggerete questa lettera, scrivo per ringraziarvi. Non ho alcun titolo per cui possiate sentirvi lusingati se vi dico questo, cioè non sono una suora, non sono beata, né venerabile. Sono solo una pellegrina in cerca di umiltà, desiderosa di crescere nella preghiera e nell’amore verso il nostro Dio e verso tutti i fratelli. Voglio ringraziarvi sacerdoti tutti del Signore perché quali che siano i vostri pregi o difetti, voi siete ancora qui dopo l’ultima cena a donare il corpo e il sangue di Cristo. Voi sapete certamente quale grande dono di Dio sia un sacerdote per la comunità. Lo saprete per averlo apprezzato voi stessi prima di diventare sacerdoti, ma magari qualcuno di voi ci ha fatto il callo a portare la veste, ci si è abituato.
Voglio dire grazie a tutti voi sacerdoti tristi, che a volte vi chiedete: “Ma perché porto questo abito?”. A voi che avete dimenticato l’ardore iniziale che vi ha portati a fare dono totale a Lui, a voi che non siete più estasiati nel vedere la luce che emana da Lui, forse solo perché i vostri occhi si sono opacizzati. Voglio dire grazie anche a voi, sacerdoti che cercate ogni giorno di crescere nella conoscenza del Signore, anche se spesso non coltivate la preghiera per crescere nell’intimità con Dio e questo tentativo si risolve nell’accumulo di una serie di dati mnemonici riguardanti tutto quello che intorno al Signore è stato scritto nella Bibbia o in altre opere, a volte degne di fede e magari scritte da autori celebri. E mi rivolgo anche a voi sacerdoti pieni di Spirito Santo che attestate questo con la vostra vita. Vi ringrazio di cuore perché grazie a voi io posso ricevere il corpo di Cristo, del quale io stessa per grazia di Dio faccio parte. La voglio ricordare a voi tutti nel caso che malauguratamente ve ne foste dimenticate: si voi siete un dopo prezioso per me e per tutta la comunità, più o meno consapevole che sia. Grazie a voi possiamo spezzare insieme il pane della Parola ed essere illuminati riguardo alla sua corretta interpretazione, fornitaci dal Magistero.
Grazie a voi il Padre ci riconcilia a sé, nel sacramento della Confessione e ci mette in comunione con gli altri, creando i presupposti: perché cresciamo in questa comunione.
Vi dico grazie perché ascoltate i nostri problemi in un mondo che non sa ascoltare. Vi dico grazie anche per la vostra fede che alcune volte “basta” anche per noi; grazie quando la vostra fede ci aiuta a far crescere la nostra.
Vi dico grazie perché lo sappiate che io anonima pellegrina vi sono grata. Pensando a voi e a quelli che tra di voi mi sono più vicini, la mia guida spirituale, in particolare, e i sacerdoti che sono miei amici carissimi, sgorga dal mio cuore un sentimento di gioia misto a gratitudine immensa, verso voi e verso Dio. Ma vi dico grazie anche perché ricordiate che avete fatto una scelta di vita che avvalora, più che in noi altri il MUNUS sacerdotale ricevuto come gli altri nel Battesimo. Vi prego, considerate tesoro prezioso questa vostra scelta, non la sciupate con l’orgoglio, non la macchiate con la superbia, non trasformate quell’ambone in un pulpito da politici, o da giudici.
Non scambiate per palcoscenico quello che invece è il luogo privilegiato per il servizio a Dio, servizio regale ma da svolgere in autentica, grande, perfetta umiltà. Non fate gli emancipati, i colti e gli intellettuali. Mediamente siamo tutti più istruiti di 2000 anni fa, ma la nostra fame è sempre la stessa, è fame e sete di Dio. Dio cerchiamo nel Tempio di Dio. La sua voce vogliamo ascoltare non fredda, altisonanti parole, ma Dio che è Amore. L’amore è sempre evidente perché è incontenibile e si effonde a partire da un cuore che trabocca di Dio. Il linguaggio dell’amore è semplice ed è perciò comprensibile a tutti anche agli ignoranti. Effondete oggi dai vostri pulpiti l’amore e la misericordia che Dio per Sua grazia e vostra buona volontà ha infuso in voi.
Infinite grazie a voi e a Dio che ci ha dato di ricevervi in dono. Offrirò per voi questa mia giornata di digiuno e di preghiera e ve lo dico oggi perché sappiate che Dio vi ama ogni giorno e qualche volta ve lo dimostra servendosi di noi, del nostro amore e delle nostre preghiere.

Anonima e pellegrina

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