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IL SANTUARIO - Santuario

 

Maria SS. dello Sterpeto - un nome, un messaggio

Per la città di Barletta l'otto maggio è una data molto importante, poiché si celebra la solennità liturgica di Maria SS. dello Sterpeto, patrona principale. Il nome "Sterpeto" che lettura può avere da un punto di vista liturgico? Ha un significato? Quale può essere il messaggio che parte dal suo Santuario?
La prima lettura della Messa Votiva in onore della nostra cara Madonna ci fa meditare sulla famosa pagina del ROVETO ARDENTE; eccone il testo: "Ora Mosè stava pascolando il gregge di Ietro, suo suocero, sacerdote di Madian, e condusse il bestiame oltre il deserto e arrivò al monte di Dio, I'Oreb. L'angelo del Signore gli apparve in una fiamma di fuoco in mezzo a un roveto, ma quel roveto non si consumava. Mosè pensò: "Voglio avvicinarmi a vedere questo grande spettacolo: perché il roveto non brucia?". Il Signore vide che si era avvicinato per vedere e Dio, lo chiamò dal roveto e disse: "Mosè, Mosè!". Rispose: "Eccomi!". Riprese: "Non avvicinarti! Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale tu stai è una terra santa!". E disse: "Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe". Mosè allora si velò il viso, perché aveva paura di guardare verso Dio" (Es 3, 1-6).
In questo brano della Scrittura è presentata la prima esperienza spirituale di Mosè nell'incontro misterioso con Dio attraverso il fuoco che brucia e non si consuma in quel luogo chiamato "luogo santo" calpestato dal profeta.
Mosè è preso dalla curiosità e si avvicina a questo roveto ardente per vedere questo spettacolo: perché il roveto non brucia? L'orazione propria dell'Ufficio Liturgico che si celebra nella festa della Madonna dello Sterpeto si rivolge a Dio con quest'espressione: "nel roveto ardente e non consumato hai voluto mirabilmente preannunciare l'intatta verginità di Maria... fa' che nei nostri cuori non si estingua mai la fiamma del tuo amore".
Il termine "roveto" può richiamarsi direttamente alla parola Sterpeto perché i rovi crescono in mezzo agli sterpi. Ecco perché la tradizione barlettana, pensando al luogo, alla località Sterpeto, a tre chilometri circa dalla città, dove è custodita e venerata la sacra immagine della loro protettrice, ha voluto unire questo termine indicante il luogo pieno d'erbacce al passo biblico del roveto (vedi il proprio della liturgia delle ore, pag. 37) Da tutto questo scaturiscono due considerazioni, due messaggi che possono partire dalla devozione verso la Beata Vergine dello Sterpeto.
La prima è la contemplazione statica della Verginità di Maria, la quale pur essendo madre, rimane sempre vergine. Così si saluta Maria nell'inno dei primi vespri:
"QUALE ROVETO ARDENTE
PUR DIVENENDO MADRE
INTATTA RIMANESTI
NEL VERGINAL CANDORE"

La seconda considerazione è l'invocazione che, si rivolge a Maria nella preghiera che il popolo di Barletta eleva alla Madre di Dio nell'esclamazione accorata:
"ESTIRPA, O MARIA,
ESTIRPA IL MALEDETTO PECCATO".

Maria in mezzo agli sterpi, alle erbe cattive simbolo dei nostri peccati, assume un ruolo, una funzione di madre e collaboratrice nell'opera della redenzione.
È la donna nuova, non toccata da alcun peccato che si oppone decisamente al male che si radica nel mondo. Maria ha tra le braccia il Salvatore e porge a noi il frutto benedetto del suo seno.
Questo titolo, dunque, Maria SS. dello Sterpeto, non è solo un nome esclusivo che indica semplicemente il luogo dove è venerata la sacra icona, ma per tutti i devoti che amano la loro Madonna è un messaggio forte, sollecitato dalla Parola di Dio che ci fa pregare "liberarci dal male" e la Madonna, libera per sempre dal male, intercede maternamente per noi.

P. Gennaro Farano O.S.J.

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